Napoli, 9 febbraio 2013 – Sì a una grande riforma dello Stato in senso presidenzialista. E’ l’auspicio espresso dal governatore della Campania Stefano Caldoro per uscire “dall’ immobilismo che Bettino Craxi denuncio già nel 1979 senza che le cose siano nel frattempo cambiate”. “Le riforme sono indispensabili per uscire da un sistema vecchio che è ancora quello della Prima Repubblica – ha sostenuto Caldoro intervenendo a Napoli a un convegno sul tema dell’elezione diretta del presidente della Repubblica cui hanno preso parte anche gli esponenti del Pdl Peppino Calderisi e Luigi Compagna – altri Paesi in Europa lo hanno già fatto, noi siamo ancora molto indietro”. “Pensare di cambiare la Repubblica attraverso la riforma della legge elettorale – ha sostenuto Caldoro – è un’anomalia tutta italiana. Il presidenzialismo può essere il tema in grado di smuovere le acque”. Caldoro ha espresso la sua preferenza per il modello anglosassone pur non chiudendo ad altre soluzioni come il semipresidenzialismo alla francese, un impianto su cui il Parlamento uscente aveva trovato un’intesa poi naufragata col finire della legislatura: “Ma sono pessimista – ha detto – sul fatto che nello scenario attuale, improntato a un certo caos e ricco di contraddizioni, il prossimo Parlamento sia in grado di decidere su materie così grandi. Penso più a uno strumento come l’assemblea costituente o a una Bicamerale per gestire utilmente una stagione di riforme”. Il presidente della giunta campana ha infine sottolineato come il tema delle riforme in campagna elettorale abbia visto nel Pdl e nel suo leader Silvio Berlusconi l’unico soggetto “capace di spingersi oltre e di dare la propria disponibilità a una grande riforma dello Stato dopo le elezioni”. Servizio andato in onda nell’edizione di 8news delle 13.30 del 9 febbraio 2013.
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